I mulini furono adattati ai luoghi dove erano stati costruiti. Nelle città furono eretti su chiatte ancorate sotto o vicino ai ponti. La tradizione riporta che il primo ad usarli fu il generale Belisario durante l'assedio di Roma da parte degli Ostrogoti nel 537-538. Poiché gli acquedotti che portavano l'acqua ai mulini furono distrutti, Belisario fece installare le ruote e le mole su imbarcazioni sul Tevere. Questo tipo di mulino poteva essere trovato lungo i fiumi di tutta Europa dal Medioevo al XIX secolo. Anche se ancorati alle sponde del fiume, causavano enormi problemi alla navigazione. In Francia gli ultimi scomparvero nei primi anni del XX secolo, ma se ne possono ancora vedere alcuni nell'Europa centrale, in particolare uno in Slovenia vicino a Velika Polana e al Copek Mill.
I mulini che sfruttavano l'energia delle maree apparvero nel Medioevo lungo le coste atlantiche dall'Olanda al Portogallo. Le coste della Bretagna e dell'Inghilterra erano particolarmente adatte all'installazione di questi mulini e parecchi di essi furono costruiti a partire dal XII secolo. (il Domesday Book nel 1086 ne menziona uno vicino Dover).