Le vasche, di solito fatte di pietra, sono mantenute in un locale buio e
chiuso, dove la temperatura rimane costante. In base alla qualità,
gli stacci rimangono là per 1 o 2 mesi, mantenuti umidi e rigirati
regolarmente per assicurare una fermentazione omogenea; alcuni cartai attivavano
la fermentazione con la calce, una pratica messa al bando da ordinamenti
reali nel 18° secolo. La fermentazione conferisce una tinta leggermente
crema alla pasta di legno, ma permette una sfilacciatura molto più
veloce e per la presenza di un numero maggiore di fibrille la carta risulta
più soffice e si incolla meglio.
C: Taglio:
una volta usciti dalla vasca di fermentazione gli stracci umidi vengono
tagliati manualmente con una lama da falce sopra ad un tavolo. L'addetto
al taglio lancia gli stracci contro la lama per tagliarli in piccole strisce
da mettere poi nello stampo a magli.
D: Raffinazione
Le strisce di stracci posti nello stampo devono essere ridotte in pasta
e tagliuzzate (15000 colpi all'ora per stampo). I primi stampi ricevono
un flusso continuo di acqua per lavare le fibre. L'acqua poi scorre via
attraverso un setaccio fatto di crine detto "Kas". Questo trattamento
ha una durata di 12 - 18 ore.
I successivi stampi raffinano la pasta di legno tagliuzzandola e battendola.
I magli hanno un rinforzo metallico più tagliente: oggi diremmo che
la pasta viene raffinata, mentre allora essa veniva "sfibrata"
ed idratata. La pasta rimane in questi stampi dalle 6 alle 12 ore.