L'invenzione di macchinari azionati da un impianto idraulico
ha origini antiche.
La ruota idraulica, sia orizzontale che verticale, era già presente nel I secolo
a.C.. Il più antico mulino ad acqua utilizzato per la macinazione è quello a
ruota orizzontale a palette o semicucchiaie, dove la trasmissione del moto attraverso
l'albero verticale era diretta dalla ruota alla macina.
Tra i primi scritti sui mulini e sul loro funzionamento vi
sono quelli di Vitruvio, nel trattato De Architettura del 25 a.C., e quelli
del poeta epigrammista greco, Antipatro di Tessalonica (40 a. C. - 20 d.C.),
che in un suo epigramma dell'Antologia Greca descrive, in modo leggendario,
il funzionamento di un mulino, che anche in questo caso, come per quello descritto
da Vitruvio, si tratta di un mulino a ruota verticale, più tarda di quella orizzontale.
Lo schema degli ingranaggi ortogonali descritto da Vitruvio rimase invariato
fino ai nostri giorni "