Vigo di Cadore è un comune di 1.649 abitanti ed è posto a 947 m s.l.m. Esso comprende 5 borgate: Vigo, Laggio, Pelos, Piniè e Treponti. Vigo fu sede del centenaro di Oltrepiave, uno dei dieci centenari in cui era diviso anticamente il Cadore.
A Vigo si trova la chiesa di Sant’Orsola che conserva un rilevante ciclo di affreschi trecenteschi, fatta costruire nel XIV secolo da Ainardo da Vigo, figlio di Odorico, ultimo podestà del Cadore, per conto della famiglia trevigiana dei da Camino che lo aveva ottenuto in vassallaggio dal Patriarca di Aquileia.
Nel 2008 è stata donata dall’Arcivescovo di Colonia una reliquia appartenete al corpo di S. Orsola che è custodita presso la chiesetta a lei dedicata. Da segnalare anche la chiesa della Madonna della Difesa, opera di Nicolò Ruopel ed edificata nel 1512 per assolvere un voto popolare conseguente allo scampato pericolo di saccheggio per i fatti d’arme che interessarono il Cadore durante la Guerra della Lega di Cambrai.
Notevole è poi la chiesa di S. Martino vescovo (1559), con opere di Cesare Vecellio, del Besarel, e di Tomaso Da Rin , pittore nativo di Laggio. L’ingresso di tale chiesa è ostacolato dal poderoso campanile.
Il 21 marzo 1208 Vigo fu, infatti, costituita al rango di pieve; elevata già prima del 1247 ad Arcidiaconato, retto da un arcidiacono eletto tra il clero cadorino. La circoscrizione ecclesiastica della pieve di S. Martino di Vigo comprendeva Lorenzago e Lozzo.
Rilevante sotto il profilo culturale è la Biblioteca Storica Cadorina fondata dal prof. Antonio Ronzon (eminente studioso di storia locale) nel 1892. La biblioteca conserva circa 550 pergamene e molti manoscritti di interesse storico.
A Laggio, in località Salagona, è da ricordare la chiesa di Santa Margherita (1205), unica testimonianza artistica della stessa famiglia feudale caminese sopravvissuta in tutto il Cadore, con affreschi bizantineggianti. Un’altra chiesa di Laggio è quella dedicata a San Antonio Abate, eretta agli inizi del XVI secolo da Nicolò Ruopel per disposizione di Giacomo da Salagona. Al suo interno sono presenti due altari opera dei fratelli Chiantre e vari diponti molto caratteristici e poetici comequello dell’Annunziata.
Anche la frazione di Pelos è dotata di edifici da visitare. Nel panorama edilizio del paese spicca il palazzo Da Rin (XVII secolo), il maggiore dell’intero comune per cubatura sfuggito alle distruzioni del fuoco ed al rifabbrico.
Nel 1423 S. Bernardino da Siena fu in visita a Belluno e nel 1444 gli venne dedicata la chiesa di Pelos, la quale è stata arricchita nel 1947 di una navata ottagonale di stile gotico che desta impressioni ingannevoli sull’epoca dell’edificio religioso.
Una devozione particolare è dedicata a S. Dianele, la cui immagine è presente nelle chiese di S. Margherita e S. Orsola e al quale è intitolata la chiesetta del Col De Poeca, meta di numerosi pellegrinaggi.
In territorio comunale si trova l’altopiano di Razzo, zona di interesse naturalistico e molto rinomata tra la comunita degli astrofili in quanto nella localita di Casera Razzo a meta strada tra Laggio e Sauris è possibile ammirare un cielo limpido ed incontaminato da alcuna forma di inquinamento luminoso.