Ospitale di Cadore è un comune di 365 abitanti e sorge a circa 490 m s.l.m.
Il comune è formato dalle tre frazioni di Davestra, Rivalgo e Termine di Cadore.
Tra queste tre frazioni è interessante parlare di Termine di Cadore. L’abitato si estende sulla destra del fiume Piave, a quota 471 m, ed è posto ai limiti meridionali del territorio cadorino. Nel XII secolo qui venne edificato il fortilizio di Termine; i resti di tale struttura furono in seguito conglobati negli edifici dell’abitato, che si andò formando attorno all’ avamposto difensivo a partire dalla seconda metà del XV secolo. Tali edifici, caratterizzati da un armonioso disegno di facciata nobilitato dalla presenza di elementi decorativi in pietra, documentano la competenza delle maestranze locali nella lavorazione del materiale proveniente dalle vicine cave di Castellavazzo.
Da visitare vi è il sito archeologico metallurgico di Paluc. Esso è posto su una spalla glaciale a circa m 700 s.l.m., non lontano dall’ abitato di Davestra, e testimonia l’esistenza di un villaggio metallurgico altomedievale. Le campagne di scavo promosse e finanziate dal Comune e condotte nel 1985 dalla cooperativa “Petra”, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza archeologica per il Veneto, hanno portato alla luce una notevole quantità di scorie di lavorazione del ferro.
Dagli scavi sono inoltre emerse sia strutture abitative in pietra, con muri a secco, sia edifici a pianta quadrata identificabili come officine per la riduzione del minerale ferroso. Il ritrovamento di ceramica pettinata ha consentito di datare il sito al 1000-1100 circa d.C.; resta ancora incerta la questione relativa alla provenienza del minerale trattato.
Il sito attende comunque di essere ulteriormente scavato e più approfonditamente indagato; nel frattempo, le scorie di fusione del ferro e la ceramica rinvenuta vengono conservati presso la scuola elementare di Ospitale di Cadore, ove possono costituire oggetto di visita.
In comune di Ospitale si trova anche, nella parte alta del paese, uno degli edifici più antichi e prestigiosi dislocati lungo il Canale del Piave. Un tempo esso era destinato ad accogliere i pellegrini e i viandanti che percorrevano la valle e trovavano qui un valido ospizio. Oggi l’edificio conserva ancora la decorazione di una bifora in stile gotico.