Il periodo austro-francese (1797-1814) ed il dominio austriaco (1814-1866)


Nel 1797 Napoleone Bonaparte, al comando delle truppe francesi, avanzò vittorioso nel Nord Italia fino ad arrivare alla conquista di Venezia e dei suoi territori.
Nello stesso anno con il Trattato di Campoformio cedette il Veneto all’Austria, per poi nel 1805 riconquistarlo e annetterlo al Regno d’Italia Napoleonico.
Sconfitto Napoleone a Lipsia nel 1814 il Veneto tornò all’Austria e vi restò fino al 1866.

Questo fu un periodo molto tormentato per il continuo cambio di governo che provocò un continuo stato di guerra ed agitazione.
Il Cadore era abituato a gestirsi tramite la Magnifica Comunità del Cadore la quale rimase sconvolta da questi invasori stranieri che ignoravano completamente la storia e gli statuti di questo territorio.

In occasione della firma del Trattato di Campoformio furono inviati due ambasciatori a Vienna (Taddeo Jacobi e Bortolo Bettina) per chiedere all’imperatore Francesco II di mantenere l’antico ordine istituzionale-giuridico, cosa che fu accettata solo in minima parte.

Nel 1805 a seguito della battaglia di Austerlitz vinta da Napoleone, e il conseguente trattato di Presburgo, il Veneto ritornò alla Francia.

L’anno successivo una delegazione della Magnifica Comunità fu ricevuta da Napoleone, per effettuare la richiesta di poter mantenere i propri Statuti ed istituzioni, ma egli non la accolse in quanto non poteva dare autonomie di governo all’interno del suo regno.

Il Veneto faceva parte del neo Regno d’Italia con a capo il viceré Eugenio di Beauharnais. Il 1° maggio 1806 Belluno funominata dipartimento del Piave e il Cadore un distretto, costituito da due cantoni, Pieve a Auronzo divisi in rispettivi comuni. A Pieve aveva sede la vice prefettura e il viceprefetto. Come ultima riforma venne introdotto il Codice Napoleonico.

Due erano stati i fatti salienti che stravolsero le antiche istituzioni: il primo fu l’approvazione del Decreto del Regno d’Italia del 25 novembre 1806 n. 225 “passaggio del patrimonio dei corpi degli antichi originari alle amministrazioni comunali” che poneva fine all’istituzione delle Regole; il secondo invece l’automatico scioglimento del Consiglio Generale del Cadore, organo di governo della Comunità in seguito all’approvazione del Codice Napoleonico.

Questa data segnò la fine della Magnifica Comunità di Cadore come organo di governo.

Dopo il 1866 fu ripristinata ma solo per funzioni di promozione culturale e valorizzazione delle tradizioni locali.

In seguito il Cadore fu dichiarato feudo francese e il titolo di Duca del Cadore fu dato a G.B. Nompère de Champagny.

Nel 1814 dopo la sconfitta di Napoleone ci fu il ritorno del dominio austriaco. Nel 1815 si costituì il Regno Lombardo-Veneto. Dal 1817 il Veneto fu diviso in province,distretti e comuni;il Cadore fu diviso in due distretti (al posto dei precedenti cantoni) costituiti da Pieve e Auronzo ognuna delle quali aveva la Pretura.

Il governo austriaco realizzò , per motivi più che altro militari, la statale di Alemagna che fu iniziata nel 1823 e terminata nel 1828. Costruì inoltre molte chiese ed altre strade; tra cui la strada che da Lorenzago collega la Carnia, i ponti sul torrente Molinà a Calalzo e i Treponti ad Auronzo.

Il Cadore partecipò attivamente al Risorgimento. Il 1° aprile del 1848 a Pieve di Cadore, in seguito ai moti di Venezia e Milano, ci fu un’assemblea con i rappresentanti di tutti i comuni cadorini. In essa venne presa la decisione di difendere il territorio dall’Austria aggregandosi alla neo Repubblica Veneta. Essa rispose con l’invio di armi e di un comandante Pier Fortunato Calvi. Esso era un disertore dell’esercito asburgico ed era stato un combattente per la libertà che morì nel 1853 sul patibolo pur di non rinnegare la sua patria.
Ma tali moti non andarono a termine e tornò il dominio dell’Austria.

Tra il 1848 e il 1866 ci furono numerosi incendi ed un’epidemia di colera che facevano numerose vittime.

Nel 1866 ci fu la fine del conflitto Italia e Austria a cui fece seguito la firma della pace a Vienna nell’ottobre dello stesso anno in cui si sancì il passaggio del Veneto all’Italia.

Con il plebiscito del 21-22 ottobre il Veneto divenne ufficialmente territorio d’Italia.


foto: il Piave; wikipedia