Autonomia della provincia di Belluno? Certo! Questo potrà essere un beneficio per tutti, specialmente per la popolazione più marginale come i Ladini. La scrivente ha deciso di aderire alla raccolta firme per il referendum per l’autonomia della Provincia di Belluno perchè questa necessità emerge dalla popolazione ladina dell’alto Bellunese che si trova schiacciata da province e regioni a Statuto Speciale e sta vivendo un periodo di crisi destinato a protrarsi se non vi si porrà veloce rimedio.
Il quesito referendario posto è l’unico possibile in base alla Costituzione Italiana che prevede la possibilità per una provincia di richiedere il passaggio ad una regione, nello specifico a quella del Trentino-Alto Adige per fare in modo che la provincia di Belluno diventi la terza provincia autonoma dolomitica. Richiesta non peregrina ma legata alle similarità orografiche e storiche del territorio nonchè alla presenza della minoranza linguistica ladina più numerosa nella nostra provincia. Questa minoranza che ora sta soffrendo sempre di più e che sta subendo un fenomeno di fuga a valle alimentata dalla diminuzione di servizi e dalla mancanza di lavoro. Un fenomeno destinato ad aggravarsi se non saranno prese urgentemente misure di sostegno alla popolazione residente e all’industria e artigianato come quelli di cui usufruiscono gli abitanti delle province di Bolzano e di Trento e in misura minore della Carnia. Un disagio che si acuisce giorno per giorno e che è sotto gli occhi di tutti quelli che transitano dalle nostre vallate a quelle vicine dove da anni si pratica una politica a sostegno delle minoranze e della residenzialità dei territori montani.
Vorrei anche chiarire la posizione del comitato referendario di Cortina, Fodom e Colle Santa Lucia al fine che questo non venga usato contro il referendum per la provincia di Belluno ma a favore: questi comuni hanno già scelto di andarsene e aspettano che sia data una risposta favorevole alla popolazione come massima espressione della democrazia. Loro per motivi storici vogliono passare alla provincia di Bolzano e credo che questo, in una logica di autodeterminazione, debba essere rispettato. Tutti gli altri desiderano un autonomia nell’ambito della provincia di Belluno. Si tratta di due referendum simili e che vanno nella direzione dei desideri della gente che chiede qualcosa di più per poter continuare a vivere serenamente nelle nostre vallate e poter dare un futuro ai nostri giovani. Questo anche nella logica dell’equità e del rispetto delle popolazioni minoritarie, più fragili perchè poco numerose e per nulla rappresentate a livello politico, nonostante le ripetute richieste fatte dalla Federazione tra le Unioni Culturali Ladine della Regione del Veneto e dai Consigli Comunali del territorio Ladino.
Contiamo che i nostri rappresentanti politici sappiano rispondere adeguatamente alle istanze che nascono dalla popolazione che ha aderito in modo entusiastico alla raccolta firme. Contiamo che la democrazia e l’autodeterminazione dei popoli permetta di proseguire in un obiettivo che non ha colore politico ma unisce insieme le istanze di tutta la gente (poca) che vive nel nostro territorio e che vorrebbe continuare a restarvi.
Francesca Larese Filon
Presidente dell’Union Ladina del Cadore de Medo
e rappresentante dei Ladini del Cadore, Comelico, Agordino