Nel 27 a.C. il Cadore venne conquistato da Augusto. Esso venne afar parte della Decima Regio Venetia et Histria, la decima regione delle undici in cui era divisa l’Italia, con capitale Aquileia.
La dipendenza del Cadore da Aquileia direttamente o meno durerà fino al 1420 d.C. Il Cadore apparteneva alla tribù Claudia.
Come faceva nelle terre conquistate Roma mandava i suoi uomini per il controllo sia militare che politico.
Sotto i successori di Augusto nel primo Secolo d.C. venne costruita un’importante strada, la Claudia Augusta Altinate, che partiva da San Candido, allora Altino, per poi passare la Valle del Boite fino ad arrivare al Centro Cadore (una vestigia di Strada romana è stata rinvenuta a Lozzo nei pressi della chiesetta della madonna di Loreto).
Tale strada serviva a collegare Dobbiaco con la pianura da una parte e con la Carinzia dall’altra.
Con le vie di comunicazione iniziò un’era di scambi commerciali con il resto del Veneto: il più importante era quello del legname che veniva fatto fluttuare lungo il Piave.
Costantino divise l’Italia in sette province, la nostra era la Venezia. Essa aveva sede sempre ad Aquileia.
Il ritrovamento di reperti romani dimostra la forte presenza di romani nel territorio.
Ad esempio a Pieve durante gli scavi nel 1951 per il Palazzo Municipale venne alla luce una villa romana del II secolo d.C. con preziosi mosaici ed un sofisticato sistema di riscaldamento ad aria calda.
Il Museo di Pieve di Cadore espone numerosi ritrovamenti archeologici riferiti a questo periodo storico, soprattutto monete e vari ogget ti di uso quotidiano.
Molti sono anche i ritrovamenti di necropoli per le sepolture dei defunti.
La dominazione di Roma durò 500 anni ed influenzò anche la futura storia del Cadore.
Numerose furono le invasioni dei barbari anche nelle nostre zone.
Attila nel 452 d.C. distrusse Venezia e anche buona parte del Cadore.
Ma fu nel 476 d. C. che per mezzo di Odoacre cadde l’Impero Romano d’Occidente e con esso il suo domino.
I Romani ci lasciarono, oltre che valori culturali, anche valori cristiani diffusi in Cadore attraverso il messaggio del discepolo di San Marco, Ermagora.
foto: ArcheoAuronzo; Cadore Pesca