Gli insediamenti umani in Cadore erano presenti da epoca remota.
Proprio per questo si ritiene che la più antica popolazione stanziatasi nel Cadore, intorno al 2600 a.C., fossero i Taurisci, popolo emigrante dell’Asia.
Dopo di loro intorno al 500-600 a.C. subentrarono gli Euganei che lasciarono numerose testimonianze. Nei secoli successivi con mescolanze di vari popoli si formò una popolazione alpina indigena, i Galli Insubri “Catubrini”( da quest’ultimi deriva il nome Cadore formato da CATUM “battaglia” e BRIGUM “roccaforte”) i quali resistettero fino alla conquista romana.
La presenza dell’uomo in Cadore nel periodo preistorico è avvalorata dal ritrovamento dell’ Uomo di Mondeval (sepoltura mesolitica , ca. 8000 anni fa), nella località omonima posta tra Selva di Cadore e San Vito di Cadore a 2150 metri.
Due sono i Musei che interessano questo periodo storico il Museo di Pieve di Cadore e il Museo Palazzo Corte Metto di Auronzo. Il Museo di Pieve di Cadore espone ritrovamenti archeologici esposti nelle teche.
Di particolare rilievo la sezione degli oggetti devozionali legati a divinità pagane rappresentata in molteplici tipologie. Tra questi, di particolare interesse sono quelli che rappresentano il culto legato alle acque sananti delle sorgenti naturali di Lagole, la presenza di elementi in bronzo utilizzati nella cottura degli animali sacrificati e reperti ossei.
Inoltre vi sono pure armi, punte di lancia, spade ed elmi, nonché abbigliamenti maschili e femminili.
Il Museo Palazzo Corte Metto di Auronzo ha al suo interno, tra gli altri, dei reperti ritrovati presso Cima Gogna, l’antica Euganea detta poi Agonia, i quali danno valore alla leggenda che il paese fosse abitato in antichità.
Una fortunata scoperta avvenuta nel corso dell’estate 2000 presso il Pian dei Buoi(comune di Lozzo) ha messo in evidenza l’attività di cacciatori degli uomini preistorici già vista con l’uomo di Mondeval. Il sito è posto su una forcella a quota 1800 m.. Sulla selletta sono stati raccolti alcuni manufatti in selce di presumibile epoca mesolitica.
I cacciatori appostati su questa forcella, potevano avvistare e sorprendere i branchi di ungulati che vi transitava.
Con il ritrovamento di necropoli (cimiteri) a Lozzo, Pozzale e Valle composte da tombe risalenti a 1000 anni avanti Cristo; si può dire che i cadorini di allora erano armati, ben vestiti, conoscevano l’agricoltura e che i paesi erano assai popolati vista la numerosità delle sepolture.
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